Collaborare con le Parrocchie vicine

di D. Livio Buso

 

Il nuovo progetto delle Collaborazioni Pastorali

 Durante l’Assemblea degli operatori pastorali della nostra parrocchia e nella giornata formativa per il Consiglio Pastorale Parrocchiale dello scorso settembre, appuntamenti annuali per l’avvio dell’attività pastorale, ho presentato il progetto diocesano delle “Collaborazioni Pastorali”, da attuare anche nel nostro territorio.

Da alcuni anni nella Diocesi è iniziata la nuova forma di collaborazione pastorale tra parrocchie vicine. È giunto il momento
anche per noi di muovere i primi passi nella collaborazione con le cinque parrocchie del territorio e precisamente:

Borghetto, Abbazia, Tombolo, Galliera e Mottinello.

Nel documento ufficiale della nostra Diocesi, le Collaborazioni Pastorali vengono descritte come:

“Una forma stabile di collaborazione tra più parrocchie, chiamate a vivere un cammino condiviso e coordinato di comunione, attraverso la realizzazione di un preciso progetto pastorale”.

Il cammino missionario della Chiesa

Di fronte a questa nuova forma di azione pastorale interparrocchiale è bene porci con lo spirito e con gli atteggiamenti adeguati per comprendere, accogliere e attuare la missione della Chiesa nell’impegnativo compito di evangelizzare le persone in un contesto culturale, sociale ed ecclesiale che si è notevolmente modificato negli ultimi decenni.

In questo tempo di profondi cambiamenti nella Diocesi di Treviso, soprattutto per l’aumento della popolazione, per la diminuzione di sacerdoti, per la nuova situazione di mobilità delle persone sul territorio, per le modalità diverse nel vivere le relazioni interpersonali e l’appartenenza alla comunità cristiana, per le maggiori energie richieste a chi presiede la comunità... ci è chiesto di organizzare l’attività pastorale dei preti e delle parrocchie in modo nuovo ed efficace per trasmettere effettivamente la fede in Gesù Cristo e favorire la crescita spirituale dei singoli e delle comunità cristiane coinvolte.

Questo tempo di grandi cambiamenti, radicali e rapidi, va colto come un tempo di grazia che domanda disponibilità a lasciarsi mettere in discussione e a convertirsi. È la nuova urgenza di evangelizzazione a motivare più radicalmente qualsiasi prospettiva di conversione dei preti, dei laici, delle persone consacrate per essere sempre più una Chiesa in missione.

Le nostre Collaborazioni Pastorali vivano una nuova esperienza di Chiesa come corpo composto di membra diverse, tutte protese verso quell'unità che Tu hai chiesto ai tuoi discepoli. Così saremo umile segno del tuo amore

Le Collaborazioni Pastorali non sono principalmente o esclusivamente una riorganizzazione territoriale della Diocesi, ma devono essere considerate come un nuovo percorso della Chiesa nell’impegno missionario in questo momento storico.

In tutte le Diocesi dell’Italia si sta procedendo nell’attuazione di nuove forme di comunità cristiana e di collaborazione tra parrocchie. La nostra Diocesi, e quindi la nostra parrocchia, è chiamata ad affrontare alcune sfide proprie di questo tempo e ad assumere sempre più un modo diverso di essere Chiesa.

Le Collaborazioni Pastorali possono divenire, con l’impegno di tutti, un nuovo cammino missionario della nostra Chiesa locale.

Cerchiamo di garantire l'esistenza di ogni parrocchia e procedere con gradualità

Il progetto che si sta attuando ha come obiettivo principale quello di garantire l’esistenza di ogni parrocchia e soprattutto di aiutare le comunità più piccole ad essere più vive e ricche nell’azione pastorale. Solo così la Chiesa di Cristo continuerà la sua presenza tra gli uomini, grazie alle concrete comunità cristiane che si riuniscono per ascoltare la Parola di Dio e per celebrare l’Eucaristia e gli altri sacramenti.

La comunione e la collaborazione tra parrocchie fa crescere la fede, la carità e quindi la Chiesa, nel Volto concreto delle singole comunità e delle comunità riunite. Sono importanti il rispetto e la valorizzazione di ogni parrocchia nella propria presenza, identità, storia, composizione, tradizione.

Sarà importante procedere con gradualità e senza fretta nel nuovo progetto. A tutti noi (preti, laici, religiosi e religiose, diaconi permanenti) sono chieste sapienza, prudenza e pazienza nel cammino intrapreso per aiutare le persone che faticano maggiormente ad entrare nella prospettiva di una nuova e diversa evangelizzazione non da soli, ma nella collaborazione tra parrocchie.

Un dono prezioso del Signore nella situazione attuale

La collaborazione tra comunità cristiane vicine non è un’esperienza ecclesiale da avviare solo nel futuro, ma è da guardare come un dono prezioso che il Signore sta già facendo alla nostra Chiesa trevigiana.

In diverse parti della Diocesi, infatti, due o anche più parrocchie sono coinvolte in questo nuovo progetto di comunione e condivisione dell’annuncio del Vangelo. Accanto alle inevitabili difficoltà e fatiche per una collaborazione stabile e ben organizzata, che richiede la pazienza di un cammino rispettoso dei tempi delle persone e delle comunità, si intravvedono già i frutti che lo Spirito sta suscitando nei cristiani impegnati in modo attivo e concreto.

Mi riferisco alla ricchezza spirituale e pastorale delle parrocchie che hanno unito le forze e le esperienze condividendo percorsi formativi, celebrazioni liturgiche, iniziative spirituali, caritative e missionarie.

La testimonianza di consacrati e di laici. generosi e preparati, che si mettono a servizio delle parrocchie coinvolte nella Collaborazione Pastorale e i positivi segni di fraternità tra preti, che condividono le gioie e le sofferenze del ministero in un vero aiuto reciproco, fanno toccare con mano che questo nuovo cammino di Chiesa è impegnativo, ma non impossibile.

La guida dello Spirito Santo

Abbiamo bisogno della luce e della forza dello Spirito Santo per vivere con amore il discernimento e la conoscenza della volontà del Padre. Lo Spirito aiuta a distinguere il “meglio” per le persone e per le comunità parrocchiali, per il ministero dei preti e il servizio pastorale dei consacrati e dei laici. Inoltre lo Spirito apre alla novità (stimoli, provocazioni, attese, speranze, fatiche, problematiche...) nella missione della Chiesa e nella diversa collaborazione corresponsabile tra preti, consacrati e
laici.

La disponibilità e l'obbedienza alle nuove chiamate del Signore

Siamo impegnati a conoscere quanto il Signore desidera sulle persone e sulle comunità cristiane perché Gesù e il suo Vangelo siano annunciati e testimoniati. La nuova visione della Chiesa dopo il Concilio Vaticano II prevede comunità cristiane con doni, carismi, ministeri e servizi... aperte alla collaborazione e all’aiuto e nel coinvolgimento maggiore dei consacrati e dei laici.

Saremo capaci di aprirci a chi ha storie, esperienze e modi di ragionare diversi, se questo lo facciamo già tra
noi.

Importante è la fraternità tra preti che vivono nella stessa abitazione o che realizzano forme diverse di condivisione fraterna:
questa diviene ricchezza e testimonianza per i preti stessi ma anche per tutte le comunità.

Il nuovo progetto domanda di vivere, come battezzati, sempre più nello spirito della diaconìa, cioè del servizio nella carità, tutte le gioie e le fatiche della risposta alle nuove chiamate, specialmente di riconoscere la sofferenza che si fa croce per quanto viene chiesto di perdere, di donare, di offrire come “sacrificio”.

Un cammino da continuare

La strada intrapresa per favorire la collaborazione tra parrocchie in questo delicato tempo storico della nostra Chiesa, richiede l’impegno di mantenere il passo con grande speranza sul cammino che il Signore ci ha indicato con la guida del nostro Vescovo Gianfranco Agostino e con la preghiera di tutti, specialmente di coloro che amano le nostre parrocchie e che quotidianamente offrono le loro sofferenze perché la fede in Gesù Cristo e la sua Carità siano trasmesse a tante persone.