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La chiesa di Campretto

L’attuale chiesa di Campretto affonda le radici su di un antico oratorio di proprietà della famiglia Antonelli , che venne costruito soltanto nella seconda metà del Settecento. Il primo ricordo documentario del sacello pubblico si ha nella visita pastorale del 1790, quando il vescovo trevigiano Marini lo visitava e lo trovava in ordine. I discendenti della famiglia tuttavia persero ogni interesse per la chiesetta che fu lasciata al suo destino di progressiva e inesorabile decadenza. Il colpo di grazia venne nel 1894, in occasione della costruzione della chiesa di Lovari, quando venne richiesta e accordata la possibilità di utilizzare almeno in parte il materiale edilizio che poteva essere ricavato dalla demolizione del settecentesco oratorio. Per fortuna il Mons. Pio Antonelli, che godeva di una buona situazione economica, non rinunciò definitivamente all'idea del ripristinare il vecchio oratorio e così dopo la demolizione di quello vecchio ne fece erigere a proprie spese uno di nuovo dalla singolare pianta esagonale.

Prima di morire però il canonico Antonelli disponeva per testamento che l'edificio sacro passasse in proprietà della parrocchia di San Martino di Lupari. Da quel momento si cominciò a pensare di utilizzare il tempietto esagonale per le messe domenicali della frazione, ma a causa delle dimensioni ridotte del manufatto non fu possibile soddisfare pienamente le esigenze della popolazione del luogo.

Terminato il secondo conflitto mondiale, finalmente si poté cominciare a mettere mano al vecchio progetto di ristrutturazione globale dell'oratorio prevedendo un sostanziale ampliamento dello stesso. L'arciprete d. Giovanni Favaro, acconsentì alle richieste dei camprettani a patto che i costi per la realizzazione dell'opera non gravassero sulle casse parrocchiali. E per venire incontro ai frazionisti l'arciprete decise di somministrare loro parte della materia prima occorrente senza spendere una lira.

Nel gennaio del 1949 pertanto autorizzava i camprettani a servirsi del materiale che si sarebbe ricavato dalla demolizione delle cappelle e della sacrestia della chiesa del Massari per impiegarlo nelle ricostruzione del loro oratorio. Il progetto, ideato e redatto dal cappellano d. Sisto Morellato, prevedeva la conservazione solamente di tre lati dell'esagono (quelli che costituiscono la facciata odierna dell'edificio) e di cinque metri di murature laterali posti a nord e a sud dello stesso. Il campanile fu terminato il 14 maggio 1949 e nello stesso giorno veniva ultimata anche l'intonacatura interna ed esterna di tutto l'edificio. La sera del 15 maggio, vigilia della festa del vecchio patrono S. Giovanni Nepomuceno, la chiesa e il campanile furono solennemente benedetti dall'arciprete luparense d. Giovanni Favaro.

Accanto al vecchio patrono titolare fu aggiunto il titolo del Cuore Immacolato di Maria (Madonna Pellegrina) che però finì con il soppiantare quello principale di S. Giovanni Nepomuceno, anche se ancor oggi, almeno sul piano formale, la succursale di Campretto é ancora dedicata ad entrambi i titolari.

(a cura del dott. Claudio Miotto)